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Moody’s promuove l’Italia e le sue banche

Cosa significa questo per il nostro sistema economico e quali vantaggi comporta

Nonostante le difficoltà di politica interne legate al Patto di Stabilità e alla Finanziaria, l’Italia può prendere un po’ di respiro grazie ai giudizi non negativi attribuiti dalle agenzie di rating.

L’ultima a pronunciarsi è stata Moody’s che ha confermato il rating Baa3 del nostro Paese alzando l’outlook a stabile, evitando così il declassamento a titolo junk. Le motivazioni di Moody’s stanno nell’attuazione del PNRR, capace di sostenere le prospettive di breve termine ma anche “dai recenti miglioramenti del settore bancario”: l’agenzia di rating ha infatti valutato positivamente le più importanti banche italiane di cui si apprezza il miglioramento del merito creditizio.

Un eventuale giudizio negativo da parte delle agenzie di rating avrebbe infatti esposto l’Italia a diverse conseguenze negative quale, ad esempio, l’esclusione degli investitori istituzionali dall’acquisto dei nostri Titoli di Stato. Questa circostanza avrebbe di fatto aumentato lo spread ed esposto il nostro Paese a speculazioni dei mercati finanziari e soprattutto fortemente dipendente da shock economici esterni come quelli a cui stiamo assistendo in politica estera in questo momento.

Il peggio, però, è stato evitato, almeno per il momento, sostenendo ancora il Governo rispetto agli attacchi interni dell’opposizione. La strada resta ancora in salita ma sarà importante, in particolare in questo momento, sfruttare quest’onda di positività – seppur lieve – per rialzare la nostra economia.

Benefici economici del rating Moody’s

Partendo dal dato economico, il miglioramento delle prospettive italiane genera diversi vantaggi da un punto di vista economico. In primo luogo, non è da sottovalutare la riduzione dei costi di finanziamento per Governo e imprese. È una conseguenza diretta, e pressoché immediata, del miglioramento del rating: la fiducia degli investitori aumenta e questi sono infatti disposti a pagare un tasso d’interesse inferiore per acquistare Titoli di Stato o altri strumenti finanziari italiani con rating più elevato.

Da questo apparentemente piccolo dato conseguono però enormi benefici più o meno diretti:

  • maggiore crescita economica: le imprese sostenute da un’economia in rialzo e un sistema-paese più forte, riescono a ottenere risorse da reinvestire nelle proprie attività economiche;
  • aumento dell’occupazione: le imprese che investono possono permettersi di espandersi o consolidarsi, aumentando le risorse umane interne o tutelandole da eventuali crisi interne
  • riduzione del deficit: ovvero, minore indebitamento da parte dello Stato per finanziare le proprie attività. Con la riduzione degli interessi sui Titoli di Stato, il Governo può indebitarsi a un costo minore

È facile intuire, anche da questi brevi spunti, come il miglioramento del sistema-paese non abbia un impatto esclusivamente economico ma anche, e forse soprattutto politico. Si tratta di un fattore di estrema rilevanza poiché capace di generare un circolo virtuoso nel nostro tessuto economico. Dunque, vediamo anche quali sono i benefici politici di questo giudizio positivo.

Vantaggi politici del rating Moody’s

Il miglioramento del giudizio nei confronti del nostro Paese da parte di enti come le agenzie di rating genera senza dubbio una condizione di vantaggio per l’Esecutivo: è questo uno degli strumenti che il Governo utilizzerà per sottolineare la maggiore credibilità dell’Italia dinanzi a occhi stranieri.

Questo amplierà il novero di richieste e il margine di manovra dell’Italia nell’accesso a prestiti internazionali e investimenti stranieri. Si tratta di un nodo fondamentale, in particolare sul tavolo MES e di ratifica da parte dell’Italia.

Ancora di più: il miglioramento del giudizio da parte degli investitori stranieri può attirare anche l’attenzione da parte degli investitori italiani: questi, sulla spinta di fiducia data dai mercati internazionali, potrebbero essere più propensi a investire nel nostro Paese. L’investimento del mercato interno, è da ricordare, è sempre preferibile rispetto a quello estero poiché è meno soggetto a shock esogeni e meno volatile.

È chiaro che questo clima di rinnovata fiducia, seppur momentanea, rafforza l’economia interna dando slancio anche ai risvolti internazionali e generando dunque un generale senso di ottimismo al sistema Paese: esattamente la ricetta vincente che può mettere in moto le nostre imprese.

Sembra dunque che questo 2024 possa iniziare con meno difficoltà di quelle che ci attendevamo. Resta solo da superare la grande prova economica della Legge di Bilancio per poter davvero avere una prospettiva chiara di come potrebbe andare il prossimo anno.