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Minibond – Lo strumento giusto per la crescita delle PMI

€7,1 Miliardi: è questo il valore dei 1.009 MiniBond emessi da 742 emittenti unici dal 2013 a oggi Sono dati, questi, che dimostrano in modo evidente e innegabile quanto la c.d. finanza alternativa sia sempre più uno strumento a favore delle PMI per reperire capitali in una forma complementare e parallela al tradizionale canale bancario.

Ora più che mai, dunque, vale la pena approfondire l’argomento per fornire alle piccole e medie imprese del nostro Paese tutti gli strumenti per crescere.

Perché è così importante in Italia supportare le PMI? La risposta è semplice: il tessuto economico italiano è basato principalmente sui risultati prodotti da queste aziende che rappresentano un record nel panorama europeo, piazzando l’Italia al primo posto in UE per numero di imprese (+3,7M). Questo è il motivo per cui, analizzando i dati storici, gli istituti di credito si sono in larga parte dedicati a fornire appoggio a queste entità attraverso varie soluzioni di finanziamento. Da questa analisi non è difficile comprendere come mai l’Italia si posizioni sul gradino più alto della classifica Europea per ricorso al debito bancario come fonte di finanziamento.

Se da una parte questa azione ha garantito un supporto economico nel tempo, dall’altra ha impedito la conoscenza di numerose alternative rispetto al canale bancario: oggi, infatti, alcuni imprenditori ancora ignorano l’esistenza e soprattutto i benefici per lo sviluppo aziendale rappresentati da soluzioni alternative come i Minibond.

Infatti, questo innovativo strumento di finanziamento è indirizzato anche alle aziende non quotate in Borsa che sono alla ricerca di una liquidità immediata da investitori istituzionali e professionali per finalizzare i propri scopi strategici. Le risorse finanziarie necessarie vengono acquisite dalla società tramite l’emissione di un “bond” con un valore tipicamente non superiore ai €50M (per questo chiamato “mini”), in cambio di titoli di credito da rimborsare a un tasso concordato e in modalità amortizing (graduale restituzione del capitale a scadenze predefinite) o bullet (rimborso integrale alla scadenza dello strumento) o balloon (forma di rimborso rateale che prevede l’ultima rata di rimborso di dimensione molto superiore rispetto alle rate precedenti).

Cosa sono i minibond?

La discussione sui MiniBond ha preso piede a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Sviluppo del 2012: stante l’introduzione di requisiti stringenti e necessari per soddisfare gli Istituti di Credito, le PMI hanno manifestato sempre maggiori difficoltà nell’accesso al credito. Da qui la necessità da parte del sistema Paese di creare strumenti diversi per supportare gli imprenditori. Uno di questi è proprio lo strumento dei Minibond.

Non è un caso che queste obbligazioni (o titoli di debito) siano state appositamente studiate per le PMI: ecco perché la facilità di emissione, i costi ridotti rispetto ad altri strumenti e tutti i vantaggi per quelle aziende che non possono (o non vogliono) ottenere liquidità chiedendo un finanziamento alla banca. Non solo: l’emissione di MiniBond favorisce anche il principio di Trasparenza: secondo il c.d. “use of proceeds”, infatti, l’emittente non può utilizzare i fondi per il risanamento di una crisi aziendale ed è dunque tenuto a specificare i motivi dell’emissione in due modi alternativi ovvero:

  • una condivisione anticipata di un piano di crescita;
  • altre iniziative adottate in ottica sostenibilità (es. una riconversione aziendale o la costruzione di impianti a minor impatto ambientale).

Requisiti dell’emittente e sottoscrittori

Per ottenere l’emissione di MiniBond è necessario che:

  • la sede principale della società di capitali o cooperativa sia in Italia o, in alternativa, che la sua operatività principale si svolga nel nostro Paese;
  • l’azienda abbia un fatturato non inferiore ai €2M ed un organico di oltre 10 dipendenti;
  • la PMI non sia di proprietà di altri intermediari finanziari come banche, compagnie assicurative, SGR, etc.

La sottoscrizione dei Minibond è invece generalmente riservata ad investitori istituzionali professionali ed altri soggetti qualificati come:

  1. Banche
  2. Imprese di investimento
  3. SGR
  4. Società di Gestione Armonizzate
  5. SICAV
  6. Intermediari finanziari iscritti nell’elenco previsto dall’articolo 107 del T.U. bancario
  7. Le banche autorizzate all’esercizio dei servizi di investimento anche aventi sede legale in uno Stato extracomunitario

Vantaggi dei Minibond

Oltre al principio della trasparenza, precedentemente descritto, l’emissione di un MiniBond può produrre un vantaggio in termini di “visibilità” se si sfrutta la potenzialità offerta dalla quotazione dell’emissione su ExtraMOT PRO3, segmento obbligazionario di Borsa Italiana dedicato alle PMI e alle società non quotate, e di supporto offerto da Borsa Italiana in termini di network per trovare partner o listing sponsor che supportino l’azienda nel percorso o che getti le basi in futuro per una nuova emissione.

Ne consegue, quindi, che la scelta di quotare la propria emissione aumenterebbe notevolmente la visibilità della società nei confronti di investitori professionali, che in caso di “revolving” o nuove emissioni avrebbero già a disposizione tutta la documentazione e le informazioni necessarie per valutare un potenziale investimento. 

A supporto delle potenzialità di sviluppo che l’apertura da parte di una PMI al mercato dei capitali tramite emissione di Minibond garantisce, una recente ricerca effettuata in collaborazione da Istat, Banca d’Italia e BCE, ha dimostrato come le aziende che hanno ricorso alla quotazione dei MiniBond negli anni abbiano avuto una crescita più consistente, supportata da una maggiore produttività e solidità, e da migliori rapporti contrattuali con gli investitori, scaturiti in conseguenti abbassamenti dei tassi di interesse. 

Nel dettaglio i vantaggi portati dall’utilizzo dei MiniBond possono essere suddivisi in 4 differenti cluster:

  1. Vantaggi Pratici
  2. Vantaggi Finanziari
  3. Vantaggi Creditizi
  4. Vantaggi per gli Investitori

Se per i vantaggi pratici, che consistono nella serie di opportunità che un’azienda coglie in termini di crescita, visibilità e disponibilità economica attraverso l’emissione di un MiniBond, è interessante analizzare le possibilità a livello finanziario che ricorrere che questo strumento concede alle società. Di fatti, l’emissione di un MiniBond rappresenta per le società uno strumento di diversificazione delle fonti di finanziamento volto a garantire un livello di stabilità delle risorse finanziarie disponibili attraverso l’apertura di un canale complementare a quello bancario in grado di ridurre la dipendenza della società proprio da quest’ultimo, offrendo inoltre di differenti tipologie di rimborso mirate per alleggerire anche l’esborso iniziale della società (preammortamento). 

Da non sottovalutare è anche il vantaggio in termini di valutazione del merito creditizio che risulta migliorato nei confronti del sistema bancario, grazie a una valutazione più oggettiva basata non solo su dati storici ma anche su informazioni qualitative e previsionali. Ne consegue che l’emissione di un MiniBond apre le porte alla società emittente verso un miglioramento dello standing societario, gettando le basi, anche, per un percorso formativo propedeutico all’ingresso nel settore del Private Equity e a future operazioni di IPO. Ma i vantaggi del MiniBond non sono esclusivamente indirizzati alle società emittenti, essi infatti includono anche delle opportunità per i sottoscrittori. In tal senso, questo strumento finanziario permette a un investitore di godere di alcuni benefici fiscali, di introdurre garanzie pubbliche come il Fondo Centrale, SACE o FEI, di ottenere aspettative di rendimento più elevate rispetto alle obbligazioni liquide, aumentare la decorrelazione rispetto agli investimenti tradizionali e la garanzia di ricevere dei flussi cedolari definiti.

Il ruolo degli advisor

Il coinvolgimento di un professionista esperto in materia quale un advisor legale e/o finanziario è in assoluto il primo passo per comprendere i vantaggi e le potenzialità di una emissione obbligazionaria in termini concreti.

Il ruolo degli advisor è infatti fondamentale nella riuscita di un’emissione: è grazie alla sua expertise che riesce a fornire il supporto necessario nella decisione strategica iniziale da parte di un’impresa che emette. Gli strumenti con cui l’advisor può portare avanti questo processo sono di natura analitica: un’analisi approfondita del business plan e dell’Information Memorandum necessaria per definire tempi e modalità di emissione e soprattutto individuare gli investitori iniziali.

ADB – Corporate Advisory, con un solido track record nel ruolo di advisor dell’emittente in oltre 30 operazioni di Minibond per un controvalore superiore ai € 180M (ultima emissione datata 15/06/2022 ella società EPICO e quotata sul segmento ExtraMOT PRO3), si inserisce proprio all’interno di questo particolare scenario, assumendo la posizione di player riconosciuto nel settore della consulenza finanziaria a supporto delle PMI Italiane in cerca di soluzioni di finanziamento alternative per realizzare i propri piani strategici a medio-lungo termine, affiancando imprenditori e manager nel trovare la soluzione più adatta a consolidare, ampliare o rilanciare il proprio business.

 

MINIBOND: Strumenti di opportunità e crescita

Molti sono ancora i passi da fare per permettere l’utilizzo sempre più frequente dei MiniBond): i MiniBond sono senza dubbio strumenti di debito che possono spaventare l’imprenditore non informato dei recenti sviluppi e opportunità di mercato. Questo però porta lo stesso imprenditore anche a non approfittare di strumenti semplici e strutture agili come quelle degli advisor.

Tuttavia, il trend dei MiniBond risulta altamente positivo, come dimostrato dai numeri riportati in precedenza: la percezione è dunque che, pur in presenza di una diffidenza nei confronti del debito generalmente inteso da parte dell’imprenditore, questo inizia a ricorrere a questo strumento innovativo, sperimentandolo e riconoscendone progressivamente i vantaggi.

Da qui la nostra previsione di crescita per i prossimi anni che vedranno sempre più PMI affacciarsi nel mondo del Private Debt e utilizzare il MiniBond come strumento innovativo per il loro sviluppo.

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