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Green Transition Fund e Digital Transition Fund

Il percorso delle PMI nella sostenibilità

I modelli di business si fanno sempre più sostenibili: i criteri ESG (comprensivi non solo della matrice ambientale ma anche di quella digitale) non sono più visti dalle aziende italiane come un’opportunità ma come una vera e propria necessità. Secondo l’ultimo studio di EY, Seize the Change, il 62% delle aziende prevede piani industriali che puntano alla sostenibilità e nel 30% dei casi, riferiti alle aziende quotate, tali piani sono definiti da veri e propri target quantitativi, dunque misurabili non solo dalle aziende ma anche dal mercato.

La crisi energetica che stiamo vivendo ha, infatti, spinto le grandi società ad accelerare o in alcuni casi a iniziare un processo di transizione energetica e digitale per limitare gli impatti negativi sulle performances economiche aziendali e raggiungere la sostenibilità nei prossimi anni attraverso la riduzione delle emissioni di carbonio e il consumo di acqua ed energia.

I nuovi fondi a supporto delle PMI e delle start-up

In particolare, per supportare le PMI in questo percorso, a marzo 2023 sono stati istituiti il Green Transition Fund e il Digital Transition Fund, due fondi con capacità economica pari a €550 milioni per promuovere l’innovazione e la sostenibilità fra le piccole e medie imprese e le start-up attraverso investimenti di capitare di rischio.

Si tratta di due mezzi di portata strategica per tutte quelle società che non hanno ancora avuto la forza economica di intraprendere una pianificazione programmata per avviare un processo di transizione sostenibile: il motivo, per start-up e PMI sta chiaramente nella ridotta flessibilità in termini di liquidità da investire.

I due fondi, gestiti da CdP Venture Capital SGR per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, fanno parte degli interventi previsti dal PNRR, in particolare quelli relativi al capitolo Supporto di Statup e Venture Capital attivi nella Transizione Ecologica.

È chiara, in questa fase, la volontà di stimolare la crescita di tutte quelle società appena avviate o di piccole e medie dimensioni che da sole non starebbero al passo con i cambiamenti d’epoca attualmente in corso ma d’altro canto manifestano la volontà di partecipare alle novità di mercato. I progetti protagonisti dei finanziamenti da parte dei due fondi saranno quelli legati all’AI, alla cybersecurity, alla fintech e alla blockchain al fine di ottenere nuove soluzioni di energia rinnovabile, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare.

Il funzionamento del Green Transition Fund e del Digital Transition Fund

Andando nello specifico dell’operatività dei due fondi, il Green Transition Fund supporterà la rivoluzione verde e la transizione energetica con riferimento anche alle filiere negli ambiti di rinnovabili, economia circolare, mobilità, efficienza energetica, smaltimento rifiuti e stoccaggio di energie con l’obiettivo di finanziare circa 25 startup entro il 30 giugno 2026.

Il Digital Transition Fund supporterà, invece, i processi di Istruzione e R&D (Research and Development) delle società finalizzati a un’implementazione dell’intelligenza artificiale, delle soluzioni cloud, healthcare, Industria 4.0, cybersecurity, fintech e blockchain con l’obiettivo di finanziare 250 imprese entro giugno 2025.

È bene specificare che le policy del fondo, esplicitate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prevedono un periodo di investimento non superiore ai 5 anni, seguiti poi da altri 5 anni di gestione del portafoglio aziende, con un investimento diretto che dovrà essere compreso tra €1 e €15 milioni per gli investimenti diretti e di un investimento fra i €5 e i €20milioni per gli investimenti indiretti.

La selezione dei progetti per i fondi

Il Ministero ha pubblicato i requisiti per selezionare le realtà target per accedere alle risorse finanziarie che verranno erogate sia in capitale di rischio diretto che indiretto (fondi di terzi), mantenendo per un bilanciamento volto a sanare il gap territoriale attraverso la suddivisione geografica degli investimenti. A tal proposito, infatti, circa il 40% delle risorse investibili verrà esclusivamente riservato a progetti da riservare nelle regioni del Mezzogiorno o a realtà che hanno sede operativa al Sud, con l’obiettivo di favorire la crescita dell’Italia tramite investimenti di capitale di rischio, sostenendo progetti riguardanti la transizione ecologica e digitale.

L’accesso alle risorse economiche sarà concesso a:

  • startup con elevato potenziale di sviluppo attive nella realizzazione di progetti innovativi o di transizione digitale ed ecologica,
  • startup e PMI costituite tramite una scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di un ramo di azienda da parte di una grande impresa, oppure che siano state costituite con l’investimento di una grande impresa in ottica di venture building, qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020
  • imprese Holding che cumulativamente abbiano sede legale in uno stato diverso dall’Italia e controllino una delle imprese nei due punti precedenti, ma che svolgano effettivamente il proprio business o abbiano programmi di sviluppo in Italia. In tale ipotesi, le risorse investite dal fondo saranno impiegate dalle imprese in Italia e la proprietà intellettuale sviluppata in Italia dovrà restare all’interno dello stivale.

ADB – Corporate Advisory da sempre ha l’obiettivo di mettere in contatto le PMI e le start-up con gli investitori più in linea con le aspettative e le capacità di sviluppo dell’azienda. È in questo modo che è possibile velocizzare ed efficientare i processi di sviluppo per i nostri clienti.

Questo è uno dei mezzi migliori per lavorare e rendere le PMI capaci di crescere sul mercato nel medio-lungo periodo, anche a fronte di questi cambiamenti epocali come quelli legati alla transizione green e quella digitale. In una parola: i progetti legati alla sostenibilità delle imprese. Un esempio è l’impegno che traspare dai Progetti a cui lavoriamo ogni giorno in materia green e digital.

Da qui in avanti il nostro lavoro sarà proprio questo: sfruttare ogni risorsa in più per accompagnare le PMI in questo lungo e complesso percorso e trovare i partner ideali per guidare le imprese nel processo.