ADB con Madre Holding nell’emissione di MiniBond da 4 milioni di Euro
COMUNICATO STAMPA
MADRE HOLDING emette Minibond per complessivi 4 milioni di euro a supporto del piano di investimenti
Roma, 6 agosto 2019 – MADRE HOLDING S.r.l. (di seguito anche “MH” e/o la “Società”), società italiana, facente parte del Gruppo Undo, attiva nel settore delle energie rinnovabili, emette due prestiti obbligazionari del valore nominale complessivo di 4 milioni di euro e durata media ponderata pari a circa 6 anni. Gli ordini relativi alla emissione hanno superato del 25% l’offerta dell’emittente, il rating assegnato da una società esterna è pari a BBB-. I prestiti obbligazionari sono stati interamente sottoscritti da investitori qualificati ai sensi dell’articolo 100 del D.Lgs. n. 58/1998, tra cui Fondo Progetto MiniBond Italia gestito da Zenit SGR, ICCREA BancaImpresa e Banca Popolare del Lazio. A breve l’emittente ha intenzione di chiedere per il suddetto Prestito Obbligazionario l’ammissione alle negoziazioni sul mercato ExtraMOT PRO di Borsa Italiana.
MH, fondata nel 2017 e facente parte del Gruppo Undo, è una società attiva nel settore energetico, con core business nel settore fotovoltaico. In particolare, il modello di business della Società prevede i) l’ acquisto di impianti fotovoltaici tramite acquisto di società di scopo (SPV – proprietarie di impianti) e/o acquisto diretto di asset, e ii) lo sviluppo e costruzione di impianti fotovoltaici di proprietà.
Ad oggi la Società controlla 14 SPV con 36 impianti fotovoltaici di proprietà dalla potenza complessiva di circa 8,5 MW situati nelle ragioni Lazio, Campania, Marche, Umbria, Puglia e Sicilia.
I proventi del MiniBond saranno utilizzati per sostenere l’ambizioso piano di sviluppo 2019-2021, che prevede l’acquisizione di impianti fotovoltaici per complessivi 9MW di potenza, al fine di raddoppiare la potenza del Parco Impianti.
“Le risorse derivate dal MiniBond accelereranno in maniera sensibile il percorso del gruppo che mira a diventare uno dei primi produttori industriali di energia rinnovabile del nostro Paese – dichiara Umberto Deodati, co-founder ed attuale socio di MH – Le attività di investimento si concentreranno sia sul Mercato Secondario che sullo sviluppo di progetti con il nuovo Decreto FER 1, curando internamente anche la relativa O&M e l’Asset Management. Il Piano industriale prevede ulteriori progetti ambiziosi e non convenzionali da realizzare nei prossimi 36 mesi. Ringraziamo ADB per l’altissima professionalità ed efficienza durante tutto il processo di emissione.”
Il fatturato della Società risultante dall’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 è pari a circa 3,0 milioni di Euro, mentre l’EBITDAR è pari a circa 2,3 milioni di Euro e Utile Netto pari a circa 0,7 milioni di Euro.
ADB Corporate Advisory ha svolto il ruolo di advisor nell’operazione, EY Studio Legale Tributario con l’Avv. Oriana Granato ha agito in qualità di deal legal counsel, mentre Securitisation Services S.p.A. (Gruppo Finint) e Banca Finint hanno svolto rispettivamente il ruolo di Issuing Agent e Paying Agent.
“L’emissione di MADRE HOLDING Srl dimostra come i cosiddetti MiniBond possano rappresentare una valida fonte di finanziamento complementare per le imprese virtuose dotate di progetti di crescita solidi e ambiziosi – dichiara Emilio Troiano, Director di ADB Corporate Advisory – la Società è riuscita agevolmente ad affrontare il percorso di emissione”.C
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ADB La Fabbrica dei MiniBond
In principio fu la Caar. Era l’aprile del 2013 e la società di progettazione con sede a Orbassano fu la prima azienda italiana a lanciare un mini- bond. Ad aiutarla come advisor ci fu, tra gli altri, la torinese Analisi Dati Borsa, che a due anni di distanza può festeggiare un piccolo record: oggi terrà a battesimo la sua decima obbligazione in miniatura, per conto della lombarda Oxon, realtà specializzata nella produzione di agrofarmaci.
Nell’ultimo biennio sono stati poco più di cento i titoli di questo tipo finiti sul mercato Extramot e uno ogni dieci porta appunto la firma di Adb. «Le obbligazioni di taglio piccolo sono però una sessantina circa, dunque in questo senso la proporzione è anche più elevata», sottolinea Gian Enrico Plevna, presidente e amministratore delegato di Analisi Dati Borsa.
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